Assorologi presenta i dati 2014
Significativa inversione del trend che torna ad essere positivo non solo a valore (+ 9,6%) ma anche in termini di numero di pezzi venduti (+5,1% sul 2013).
Continua a salire il prezzo medio che passa da 174 a 183 euro.
Gli orologi da uomo rappresentano il 44% a quantità (contro il 40,2% del 2013) ed il 50,7% a valore (in netto calo rispetto al 64,4% dell’anno precedente), mentre l’orologio da donna pesa il 44,3% a quantità e il 45,4% a valore (contro, rispettivamente, il 47% e 32% del 2013).
Calo vistoso per gli orologi con movimento al quarzo (75% contro l’84%) e buona crescita del movimento meccanico, che rappresenta (a quantità) un quarto dell’intero mercato (ma il 37% a valore).
La cassa in acciaio resta la preferita (68%), seguita dagli orologi con cassa in materiale plastico, gomma, silicone, che salgono al 23,4% dei pezzi venduti.
Prosegue la contrazione dei “solo tempo” (67%) così come la crescita a beneficio dei prodotti cronografo/multifunzione (28% in quantità e 37% a valore).
Relativamente al materiale del cinturino il metallo (40%) sta progressivamente cedendo spazio alla plastica/resina/ silicone (33%). Stazionario il cinturino in pelle che conferma il 20% in quantità anche se cala a valore (23%).
Sostanziale tenuta, parlando di canali di vendita per le Gioiellerie ed orologerie (tradizionali o ubicate all’interno di un centro commerciale) che si attestano sul 58% a quantità ma perdono a valore (dal 74 al 61%). In calo a i negozi mono-marca (7% a quantità, 3,9% a valore) così come la grande distribuzione (2,1% a quantità, 0,7% a valore).
Netta crescita del canale Internet (aste e commercio elettronico) che consolida un trend positivo ormai pluriennale a volume (dal 10% al 14,7%) e riprende a salire anche a valore (dal 5,4% al 8,8%). Le vendite tra privati confermano l’1,5% a quantità dello scorso anno ma salgono ad un significativo 4,8% a valore.
Il periodo di acquisto preferito resta dicembre, ma in generale tutto l’ultimo quadrimestre ha segnato un trend in crescita.
La decisione di acquisto continua ad essere strettamente connessa al design (44,7%) mentre torna salire la variabile prezzo (che passa dal 30 al 33,5%).
Stabile la Brand awareness (fiducia e conoscenza della marca) che conferma il 37% rilevato lo scorso anno.
«Siamo certamente soddisfatti di questi dati che presentano una positiva inversione di tendenza rispetto alla faticosa stabilità degli anni passati – afferma il Presidente ASSOROLOGI Mario Peserico -. Il mercato italiano dell’orologeria resta un mercato importante, vivace e attrattivo nei confronti del consumatore. Le nostre aziende faranno di tutto per confermare e migliorare queste performances, così come hanno dimostrato in occasione della recente improvvisa impennata del cambio con il Franco Svizzero che ha determinato spaventosi aumenti dei costi, solo parzialmente riversati sui listini prezzi e per lo più assorbiti con ingenti sforzi. I prodotti di orologeria dimostrano inoltre di poter reggere la competitività con altri settori, per quanto questi possano essere aggressivi dal punto di vista commerciale e della comunicazione. Sono certo che sarà così anche quando in Italia faranno il loro ingresso i cosiddetti smartwatch. Siamo passati attraverso una crisi di dimensioni e durata senza precedenti: abbiamo tutte le possibilità per far crescere ulteriormente questo comparto».
Segnaliamo il reportage giornalistico sull’evento realizzato dall’Ufficio Stampa di Confcommercio Milano e visionabile al seguente link: